Napoli. Al museo Archeologico nazionale l’attesa è finita: dopo 50 anni, apre la sezione Campania Romana delle sale monumentali occidentali. Oltre duecento reperti dalle città vesuviane e dall’area flegrea. L’invito del direttore Giulierini
L’attesa è finita. Sono passati 50 anni, mezzo secolo di silenzi che ha mandato nel dimenticatoio una vasta area del museo Archeologico nazionale di Napoli. Ma ora ci siamo. Le sale monumentali dell’ala ovest sono state restaurate e sono tornate a essere popolate di dei e uomini illustri, miti e personaggi. Lunedì 3 aprile 2023, alle 17, aprirà al pubblico la sezione della Campania Romana con oltre duecento reperti dalle città vesuviane e dall’area flegrea. Il “Mann, il tuo museo, mai così grande”: recita lo slogan che accompagna l’invito al pubblico che per l’occasione avrà l’ingresso gratuito.
Ad invitare napoletani e turisti allo storico evento è lo stesso direttore Paolo Giulierini. “È con grande gioia che invito tutta la città di Napoli ma anche tutti i turisti a vedere dopo 50 anni una parte di museo, cioè quella dedicata alla statuaria romana della Campania così come non si è mai visto. Avrete la possibilità di apprezzare grandi statue equestri, e quadrighe in bronzo. Statue colorate e straordinari affreschi. Insomma il meglio dell’archeologia classica a livello mondiale”.

Una fase dell’allestimento della sezione Campania Romana nell’ala occidentale del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)
Le sale poste al piano terra dell’ala occidentale ospiteranno la nuova sezione dedicata alla Campania romana, che accoglierà oltre duecento reperti provenienti dai principali centri della Campania antica, sia quelli vesuviani come Pompei ed Ercolano, sia i siti flegrei come Cuma, Baia, Pozzuoli sia i centri dell’interno come Capua, oggi Santa Maria Capua Vetere. L’obiettivo dell’esposizione è quello di ricostruire una serie di contesti della prima età imperiale in tutti i loro elementi – sculture, pitture parietali, iscrizioni – così da restituire l’idea non solo dei grandi edifici in cui si svolgeva la vita pubblica – civile e religiosa – ma anche quella della committenza e dei suoi ideali di rappresentazione. Vi troveranno posto, solo per citare alcuni dei materiali previsti, le sculture che ornavano l’anfiteatro dell’antica Capua, le sculture colossali del Capitolium di Cuma, il ciclo di affreschi della basilica di Ercolano e, sempre da Ercolano, la ricostruzione della celebre quadriga in bronzo che costituirà un vero e proprio inedito.
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