“Pompei. Mestieri e botteghe 2000 anni fa”: il libro di Carlo Avvisati fa emergere la vita quotidiana dei pompeiani con una serie di istantanee raccontate con elegante leggerezza venata di ironia

Copertina del libro “Pompei. Mestieri e botteghe 2000 anni fa” di Carlo Avvisati
Ci sono modi e modi di raccontare l’archeologia e ci sono modi e modi di raccontare Pompei e la storia del suo popolo. Leggere “Pompei. Mestieri e botteghe 2000 anni fa” del giornalista Carlo Avvisati – è stato scritto – è come fare un viaggio indietro nel tempo, si passeggia nelle antiche strade basolate e vicoli contorti della città di Venere; si entra nelle botteghe, si incontrano personaggi semplici ma che hanno fatto la storia della città. Si apprendono le abitudini quotidiane e lo stile di vita. Si respira un mondo antico sepolto da due millenni, ma quanto mai vivo. Il libro “Pompei. Mestieri e botteghe 2000 anni fa” di Carlo Avvisati è uscito nel 2022 per Scienze e Lettere. Come si legge nella prefazione di Andrew Wallace-Hadrill, archeologo classico e accademico britannico, “Carlo Avvisati ha rivolto la sua attenzione, comprendendo, con l’istinto di un giornalista, che le realtà della vita emergono da una serie di istantanee. Gli studiosi sono ora davanti a una sfida: superare il loro disprezzo e studiare più sistematicamente le ricche testimonianze sulla vita commerciale che Pompei offre. Frattanto, i visitatori dell’antico sito profitteranno grandemente della vivace evocazione dell’umile vita romana offerta da questo volume”. E Stefano De Caro, archeologo e giornalista: “Carlo Avvisati, che pure si muove nella tradizione della pompeianistica riesce a sfuggire a questa deriva sia facendo ampio ricorso ai repertori generali di antichità romane sia, e soprattutto, grazie alla poesia. Come i personaggi che descrive nei suoi versi, i suoi Pompeiani non pretendono di farsi modelli di storia e neppure di microstoria locale: raccontati con elegante leggerezza venata di ironia, sono semplicemente uomini e donne, cui toccò di vivere sotto il Vesuvio in un momento drammatico, con affetti e sentimenti umani, e perciò eterni”.
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